BILBAO — Il risultato delle elezioni nei Paesi Baschi è rimasto sospeso fino all’ultimo secondo. «Sta vincendo Bildu», dice un giornalista nella sede del Partito nazionalista basco a Bilbao. «No, ora sono in pareggio», lo correggono. «Entra Sumar, entra Sumar», esulta una voce dalla penultima fila della sala stampa. Il testa a testa per diventare Lehendakari, il presidente del governo basco, successore del nazionalista Iñigo Urkullu, si è concluso con un sofferto pareggio: 27 seggi vanno sia al Partito nazionalista basco (Pnv) che non ha mai perso un’elezione per numero di voti in Euskadi, sia a EH Bildu, coalizione della sinistra indipendentista basca, nel cui nucleo c’è Sortu, erede di Batasuna, l’Eta. Anche dopo il 99% dei voti scrutinati, i due gruppi restano sulla stessa linea.

Rispetto al 2020, l’ultima elezione, il Pnv ha perso 4 seggi mentre Bildu ne ha guadagnati 6. «Ari, ari, ari» (abbreviazione di Lehendakari ndr), esultano decine di simpatizzanti fuori dalla sede del Pnv per il candidato nazionalista basco Imanol Pradales. «Abbiamo vinto le elezioni, difenderò ogni giorno gli interessi della cittadinanza basca, darò tutto per Euskadi», grida sul palco Pradales alzando le braccia al cielo. Perché, anche se alcuni sondaggi annunciavano la prima vittoria storica della sinistra abertzale – secondo gli exit poll della radio televisione spagnola Rtve, Pnv e EH Bildu avrebbero ottenuto 26 e 28 seggi- sul podio è rimasto comunque attaccato il Pnv: 367.140 voti versus i 339.557 di Bildu.

Ieri i Socialisti hanno conquistato 12 seggi (due in più rispetto a quattro anni fa), i Popolari ne hanno guadagnati uno in più, andando a sette. Nel Parlamento basco è entrato Sumar con una rappresentazione. Vox ha mantenuto invece un deputato, mentre Podemos è rimasto senza poltrone. Nella giornata elettorale, che ha chiamato alle urne quasi 1,8 milioni di cittadini, la partecipazione ha superato il 62%.

Ancora prima di sapere i risultati, Itxaso Atutxa, presidente del Bizkai Buru Batzar (direzione del partito della provincia di Biscaglia) e nei panni della portavoce del Pnv, è salita sul palco con ottimismo e ha detto: «Siamo la forza più votata in Euskadi, per il momento pareggiamo nei seggi. La nostra enorme gratitudine va a tutte le persone che hanno votato».

Nella palazzina del Pnv la tensione era alta. Il sospiro di sollievo è arrivato solo davanti al tabellone conclusivo. Quei numeri fanno festeggiare Sumar: «I risultati dimostrano che Sumar ha presente, ma soprattutto futuro», dice la candidata del partito Alba García. Anche i socialisti applaudono: «Torniamo a essere decisivi», rimarca la portavoce del Psoe Esther Peña. «Rappresenteremo più di 21mila coraggiosi che hanno deciso ancora una volta di confidare in noi », afferma Amaia Martínez, candidata di Vox. Solo il candidato di Eh Bildu Pello Otxandiano si spinge oltre: «Stiamo entrando in nuova epoca». Adesso iniziano le negoziazioni. A microfoni accesi, al Corriere, Pradales assicura: «Per noi del Pnv sarà naturale ora cercare di tornare a governare con i Socialisti».